Dal 16 al 24 maggio 2017 ho attraversato la Slovenia a piedi, correndo e camminando in solitaria dal centro di Trieste alla città di Lendava, al confine con l'Ungheria.
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Un grazie ad Andrea Mazzi, amico ed allievo, per avermi accompagnato fino a Trieste e nei primi chilometri a corsa fino a Lipizza. |
Lontano dall'essere una prestazione sportiva rilevante, è stata un'esperienza interessante per alcuni motivi.
1-Non esistono tracciati "ufficiali"*, preparati ed attrezzati come il cammino di Santiago o la Via Francigena, quindi la strada deve essere scelta in modo definitivo giorno per giorno, in base al meteo, al traffico, alla possibilità di fare rifornimenti e di trovare un alloggio.
2-Il tempo (per me) limitato a 14 giorni, comprensivo di viaggio andata e ritorno per coprire un tragitto preventivato intorno ai 400km.
3-La possibilità di poter vedere, lungo il percorso, alcune delle attrazioni culturali e naturalistiche del paese dello Zlatorog (mitico stambecco dalle corna dorate, simbolo nazionale), ha comportato molte deviazioni dalla via diretta e la percorrenza di strade molto isolate o al contrario, molto trafficate.
4-La "quasi" totale autonomia logistica che ha comportato un carico oscillante dai 5 agli 8 kg.
5-La diversità linguistica: la maggior parte degli sloveni parla bene inglese ma nelle zone rurali occorre destreggiarsi con il vocabolario e il traduttore in un idioma per me non completamente sconosciuto (mia madre è slovena) ma molto lontano dalle lingue più comunemente studiate.
1-Non esistono tracciati "ufficiali"*, preparati ed attrezzati come il cammino di Santiago o la Via Francigena, quindi la strada deve essere scelta in modo definitivo giorno per giorno, in base al meteo, al traffico, alla possibilità di fare rifornimenti e di trovare un alloggio.
2-Il tempo (per me) limitato a 14 giorni, comprensivo di viaggio andata e ritorno per coprire un tragitto preventivato intorno ai 400km.
3-La possibilità di poter vedere, lungo il percorso, alcune delle attrazioni culturali e naturalistiche del paese dello Zlatorog (mitico stambecco dalle corna dorate, simbolo nazionale), ha comportato molte deviazioni dalla via diretta e la percorrenza di strade molto isolate o al contrario, molto trafficate.
4-La "quasi" totale autonomia logistica che ha comportato un carico oscillante dai 5 agli 8 kg.
5-La diversità linguistica: la maggior parte degli sloveni parla bene inglese ma nelle zone rurali occorre destreggiarsi con il vocabolario e il traduttore in un idioma per me non completamente sconosciuto (mia madre è slovena) ma molto lontano dalle lingue più comunemente studiate.
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LA TRACCIA DEL PERCORSO, OTTENUTA CON HEATMAP DI STRAVA PREMIUM |
Nei prossimi post illustrerò le singole tappe, con appunti tecnici, logistici e culturali.
BUON VIAGGIO!

http://www.visitslovenia.it/itinerari-in-slovenia/