Sabato
20 maggio 2017
Nuvoloso
– temporali - vento
Litija– Zagorje ob Savije – Trbovlje- Hrastnik - Laško km 51,7 1317 d+ 10h 13'54''
Il
tratto da percorrere oggi non è facile da reperire sulle mappe
geografiche escursionistiche.
La Kompass, utilizzata fino ad ora
arriva fino a 6 km dopo Litija. Per orientarmi in questa che
sarà la tappa più impegnativa dell'intero percorso utilizzerò
l'applicazione Mappe e Copilot Europe su Iphone 5, con alcuni
fastidiosi problemi.
Il
meteo, previsto piovoso, si conferma tale fin dalla mattina, con
nuvole cupe e diffuse che ingrigiscono il già cupo paesaggio della
valle.
Il
percorso prevede circa 12 km lungo l'argine sinistro della Sava, poco
trafficato, lungo la linea ferroviaria, mentre la strada principale
corre ora sul lato destro. Incontro diverse vipere morte sul selciato.
LA SAVA |
LE INONDAZIONI DELLA SAVA SEGNATE SULLA MASSICCIATA DELLA FERROVIA |
SALENDO VERSO SENTLAMBERT |
Per
evitare la 405 è necessario salire di quota su una asfaltata molto
ripida ma poco trafficata e deserta , in direzione Sentlambert fino a
circa 680 slm per poi discendere velocemente verso Zagorije ob
Savije (Km 22). Città anonima ma viva e fornita di negozi e
caffetterie.
ZAGORIJE OB SAVIJE |
Sono
costretto a fermarmi per oltre un' ora sotto la tettoia del cafè
Dolfin, bevendo te e chiacchierando con la barista e un gruppo di
avventori, mentre fuori la pioggia ed i fulmini non permettono di
procedere.
PIOGGIA BATTENTE A ZAGORIJE |
Solo al calmarsi della tempesta, posso riprendere il
percorso verso Trbovlje (km 28), nella valle parallela,
superando un passo a oltre 400 slm, sudando sotto la mantella
antipioggia che mi ripara anche dal vento.
Trbovlje,
che ha un buon ostello della gioventù (Mladinski Center), può
essere un punto di sosta di emergenza ma la cittadina mineraria e
geotermica ha un che di sinistro e sovietico a causa degli edifici a
8 piani degli operai e degli ingressi delle miniere di carbone. La sua centrale termoelettrica ha la ciminiera più alta d'Europa.
TRBOVLJE |
LE MINIERE DI CARBONE |
Col
meteo leggermente migliorato supero a terza asperità di giornata
con discesa su un bello sterrato che mi porta a Hrastnik (km
37), centro ancora più piccolo ma con la stessa vocazione
estrattiva.
Mi
inerpico quindi, lungo la via principale, sulla quarta salita, mentre
ricomincia a piovere intensamente. La strada è dritta e senza
tornanti e sale per 200 metri di dislivello con punto di pendenza
superiori al 15%.
Giunto
in cima, guidato dal navigatore che promette di arrivare a Laško in
10 km, inizio un saliscendi continuo in quota, tra minuscole
frazioni, sicuramente belle ma poco apprezzabili dopo 40 km di cui 20
sotto la pioggia. Vento a raffiche. Imbocco quindi uno sterrato in
discesa, chiaramente indicato dal navigatore che prima mi spinge in
un campo e poi sembra terminare in un' aia aperta, sul costone della
collina, custodita da una decina di cani, di cui 2 alla catena e gli
altri liberi.
L'inferiorità
numerica mi mette in difficoltà anche perché il navigatore sembra
essere sicuro di ciò che dice ma la strada sembra terminare.
Studiando nel dettaglio le foto satellitari, sotto la mantella,
capisco che dallo sterrato, proprio in corrispondenza dell'area
guardata dai cani, si stacca una mulattiera, ora coperta di erba alta
e bagnata.
Grossa
pietra in una mano e coltello aperto nell'altra, decido di provare a
passare. I cani mi si fanno incontro con i denti fuori, ringhiando e
abbaiando, abbasso lo sguardo e con passo veloce ma calmo mi butto
nell'erba sotto cui scorgo il selciato. Indenne.
GLI ULTIMI 10 KM TRA LE COLLINE |
200
metri e mi ritrovo in un boschetto, in forte discesa, col sentiero
ben visibile che in poche centinaia di metri mi porta su una piccola
asfaltata in mezzo a delle villette. Riguadagno il livello del fiume,
ora la Savinija, affluente della Sava, in località Udmat e per evitare la statale, al buio del temporale, decido di risalire
leggermente su una secondaria, parallela, per chiudere gli ultimi 3
km fino a Laško, città della birra e dell'omonimo festival (il più
grande del Paese). La fabbrica è passata in anni non più recenti
sotto la multinazionale Heineken.
Bel
centro storico medievale, tenuto in modo impeccabile, sulla riva
sinistra del fiume. Gli alberghi di vario livello non mancano ma ho
preso accordi tramite Air b'n b con Bostjan, un gentile professore di
informatica, appassionato runner e sua moglie Fanni, che mi accolgono in
casa loro, sporco e bagnato alle sette e mezzo di sera. La casa è,
ovviamente, appena fuori dal centro storico, in cima ad una salitella
di 200 metri, ripidissima. Con meno di 30 € ceno con fragole fresche, dormo e farò
un'abbondante colazione. Piacevoli chiacchiere con i padroni di casa
su vari argomenti fino a tarda sera.
I MIEI OSPITI: FANNI E BOSTJAN SUHEL |
La notte piove a dirotto, dopo
una primavera molto secca.